Centro
Culturale Candiani
Filosofia del camminare - Pensare con le proprie
gambe
novembre 2019 / marzo 2020
a cura di
SFI Società Filosofica
Italiana (sezione di
Venezia)
“Filosofia del camminare. Pensare con le proprie
gambe” è un titolo suggestivo e allo stesso tempo
disorientante. Pensare e camminare sono azioni che
solitamente si verificano in parallelo: si cammina e
si è presi dai propri pensieri; modo sicuro, questo,
per andare a sbattere contro il primo ostacolo che
si frappone lungo il cammino. Il disorientamento
nasce dal fatto che si attribuisce il pensare al
camminare, come una sua proprietà: il pensiero,
cioè, sarebbe un fatto del corpo; possiamo
aggiungere: del corpo in cammino. In realtà il tema
scelto quest’anno è il problema della relazione
corpo-mente, posto con molta chiarezza da Cartesio:
come fanno due sostanze di natura eterogenea, il
corpo e lo spirito, a combinarsi? Le risposte sono
state molte nel corso della storia della filosofia,
dal parallelismo di Spinoza e Leibniz fino per
esempio al “fisicalismo” contemporaneo che esclude
l’esistenza di qualcosa, la mente, che non si sa
cosa sia. Prima di Cartesio il problema mente-corpo
era stato declinato nei termini più “nobili” della
relazione tra il corpo e l’anima, un’”entità” il cui
statuto permetteva all’uomo di accedere a un mondo
superiore in virtù dei meriti acquisiti in vita.
Proprio perché il tema mente-corpo è suscettibile di
molte interpretazioni, di molte letture e
ricognizioni storico-filosofiche, i relatori hanno
proposto argomenti tra di loro apparentemente
estranei. In realtà tutte le relazioni hanno a che
fare con l’agire pensato; con la difficile
connessione tra comportamenti guidati dal pensiero o
viceversa con un pensare che porta ad azioni
responsabili, perché pensate. La politica ha in
questo senso un’importanza rilevante, soprattutto in
un’epoca in cui la grande disponibilità di mezzi di
informazione può essere utilizzata non per un agire
responsabile, ma al contrario per escludere il
pensiero stesso dall’agire. Il tema mente corpo
coinvolge anche le sfere delle emozioni, che sono
corpo, alle quali Freud ha cercato di dare
significato per dare alle persone più margini di
felicità. Ci sono poi gli animali non umani ai quali
viene tolto il diritto di avere sensazioni e
attività finalizzate; ciò significa, poi, che altri
animali umani possono essere ridotti allo statuto
della bestialità. (“Auschwitz inizia ogni volta che
qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono
soltanto animali.” Theodor W. Adorno.) Più degli
altri anni, le conferenze di quest’anno si
configurano sorprendenti e degne di essere accolte
con grande curiosità.
novembre 2019 /
marzo 2020 ore 18,00