Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto
ulss 36 Terraferma Veneziana (adesso ulss 12 Veneziana)
Presidio Ospedaliero: OSPEDALE DI MESTRE
Divisione di Urologia: Primario Dott. G. Viggiano
Bozza protocollo operativo
per lassistenza al paziente con catetere
vescicale a permanenza,
con particolare riferimento al controllo e monitoraggio delle infezioni
urinarie (IVU),
ad uso degli Infermieri di Assistenza Domiciliare.
Gennaio 1994
Ritorna a documenti
luciano.urbani@inferweb.net
Autore: Luciano Urbani, I.P. Divisione di Urologia;
Ispiratore: Domenico Florian, Caposala Divisione di Urologia;
Riferimento: Rosanna Cervellin, Capo Servizi Sanitari Ausiliari ULSS 36;
Consulenza: Bucci Dott. Adriano, Aiuto Divisione di Urologia;
Cantori Dott.ssa Francesca, Aiuto Laboratorio Microbiologia;
Responsabile: Viggiano Dott. Giuseppe, Primario Divisione di Urologia;
Sommario:
Modello operativo: riferimenti - operatori
Strumenti
Servizi
Prima visita
Programmazione visite
Ogni visita successiva
Referto esami
In presenza di sintomi
Chiamata per urgenze
Più visite durante il mese
Griglia di verifica: bisogni/assistenza
Contatti telefonici
Incontri con l'urologo
Conclusioni
Appendice:
Presentazione
Lesperienza di tre anni di assistenza infermieristica domiciliare ha evidenziato
delle problematiche che, in mancanza di bibliografia attinente alla materia, mi hanno
costretto, dapprima ad agire secondo i protocolli ospedalieri e poi a formulare un
protocollo di "assistenza mirata al paziente cateterizzato", uno strumento che
possa rispondere ad unassistenza di massima qualità, in relazione alle possibilità
economiche e scientifiche attuali.
Lobiettivo da raggiungere e il maggior benessere possibile del paziente (in
relazione alle problematiche fisiche, psichiche, relazionali) e della famiglia, nei quali
si deve instillare la fiducia e la consapevolezza di essere seguiti ed aiutati a superare
disagi e problemi e a conoscere il pianeta "catetere". Infatti questa scarsa
informazione può concorrere a generare problematiche, ansie e comportamenti scorretti che
possono indurre a rivolgersi alle strutture ospedaliere (Pronto Soccorso o ricoveri
impropri).
Peraltro la gestione del catetere, non va disgiunta dalla patologia principale e di
quelle secondarie (ad esempio una patologia neoplastica spesso nello stadio terminale, es.
ipertrofia prostatica benigna in paziente inoperabile) II paziente va visto nella sua
totalità e oltre allaspetto fisico bisogna considerare quello psichico e
relazionale, perché il catetere e un "caneto", che scombina la maggior parte
delle volte la vita sociale.
Per linfermiere tale assistenza, svolta in orario straordinario, comporta
sicuramente un impegno notevole, non senza disagi e problemi. E indubbio pero, che
questa attività è unoccasione unica per acquisire conoscenze, affinare la
professionalità ed aumentare, in modo particolare, il bagaglio di esperienze sul piano
umano. Un altro aspetto da considerare e la raccolta dati e la possibile elaborazione:
visite, cambi catetere, urinocolture, antibioticoterapia, ore di assistenza, ecc., sono
dei parametri indispensabili per valutare la qualità dellassistenza erogata e a
fornire un rapporto costo-beneficio utile per il futuro, che si preannuncia alquanto
oscuro, dal punto di vista economico.
Premessa
II circuito chiuso si è dimostrato
nella realtà ospedaliera un valido mezzo per ridurre le infezioni (vedi bibliografia).
Questo non lo posso affermare per quello che riguarda il paziente a domicilio, visto che
non cè alcuna bibliografia in merito e il monitoraggio da me attuato non sembra
presenti dati di sicura interpretazione a causa delle notevoli variabili legate a:
- paziente (età, patologia, autosufficienza, ecc.);
- famiglia (disponibilità, cultura, abitazione, ecc.);
- la metodologia di gestione del catetere usata prima di venire a contatto con I
Assistenza Domiciliare;
- circuito (chiuso - aperto); - catetere (lattice - silicone);
- uso del tappo;
- antibiotico-terapia e/o profilassi sistematica e/o non mirata.
Obiettivo: MIGLIORE ASSISTENZA E CONTROLLO INFEZIONE
Determinante è la qualità di
"gestione del catetere" da parte del paziente e della famiglia per il
controllo delle infezioni (schema modalità gestione in appendice) e
dellaccettazione del presidio.
Ed è attraverso la "gestione del catetere", che lopera
dellinfermiere può contribuire ad ottenere risultati soddisfacenti, con
leducazione a comportamenti corretti e mirati alle condizioni fisiche, psichiche e
sociali del paziente e allo habitat familiare.
Lobiettivo dellinfermiere devessere, soprattutto e
comunque, luomo.
Ed e alluomo, quando e possibile, che linfermiere deve
rivolgersi per far emergere le potenzialità e le capacita di controllo e di manualità
sul catetere.
Modello operativo RlFERIMENTI
Operatori
- infermiere
- famiglia
- urologo
- medico di base
- microbiologo
Linterazione tra queste figure, per essere
efficace, deve essere corretta e continua nel tempo.
Strumenti
- scheda infermieristica urologica
- scheda visita domiciliare
- griglia di verifica bisogni/qualità assistenza
eventuale
- archivio computerizzato per gestione e valutazione dei dati
Servizi
laboratorio microbiologia e analisi
centro di sterilizzazione
farmacia interna
magazzino generale
Modalità
prima visita
- rilevazione ed elaborazione dati su paziente e famiglia da inserire nelle schede
domiciliare e visita
informazioni utili allassistito e ai conviventi su:
gestione catetere (educazione sanitaria);
sintomatologia (non sempre serve andare in ospedale)
modalità di assistenza (n. telefono, ecc.)
eventuali pratiche burocratiche
controllo catetere (pervietà, corretto posizionamento, ch, tipo, scadenza, ecc.)
controllo urine: stick ed eventuale esame chimico e colturale (se possibile)
programmazione visite
le visite che prevedono il prelievo per esame colturale e chimico vanno programmate di
mattina, al fine di ottenere esami attendibili ed omogenei, in quanto i campioni
durina appena portati in laboratorio, vengono subito avviati alle procedure di
analisi, evitando cosi possibili alterazioni.
- comunicare, qualche giorno prima, la data prevista, allassistito o ai familiari
chiedendo di chiudere (come spiegato durante la prima visita) il flusso urinario
ogni visita successiva ( una volta al
mese)
- prelievo per coltura, chimico e stick (prima del cambio catetere) con modalità
corretta;
- cambio catetere in presenza del medico (secondo le ultime disposizioni del
Responsabile Settore Età Adulta) (lattice ogni mese) (silicone ogni 2 mesi)
- lavanda vescicale di pulizia (se necessario)
- educazione sanitaria
- compilazione scheda visita
- portare le urine in laboratorio, nel caso la famiglia non sia in grado di effettuare il
trasporto, con impegnativa del medico;
referto esami
trascrivere i dati sulla scheda visita relativa e farli visionare allurologo,
fare copia e allegarla alla scheda, - consegnare gli originali allutente alla
prossima visita;
in presenza di sintomi
- interpellare Iurologo o il medico curante che consultando gli ultimi esami urine
indicherà l'opportuna terapia;
chiamata per "urgenze"
a volte un paziente può aver necessità di controllo urgente della pervietà o
posizione del catetere o del cambio dello stesso, in questi casi "urologici"
Iopera dellinfermiere, solamente su richiesta e presenza del medico
(secondo le ultime disposizioni del Responsabile Settore Età Adulta) durante le ore
diurne, può risolvere un disagio notevole per il paziente e la famiglia e
contemporaneamente non impegnare servizi, uomini e mezzi del Servizio Sanitario;
più visite durante il mese
la situazione di alcuni pazienti può richiedere il controllo del catetere, eventuali
lavaggi o il cambio catetere più spesso, per cui, su indicazione medica, si
programmeranno, rispetto anche la propria disponibilità, le visite necessarie alla
migliore assistenza possibile; e indispensabile almeno una visita settimanale ai
pazienti con ureterocutaneostomia non autosufficienti e ai pazienti con catetere per
ematuria affetti da neoplasia vescicale o prostatica;
griglia di verifica bisogni/assistenza
- compilazione mensile per ciascun paziente dei parametri dei bisogni/qualità
dellassistenza;
a fine anno o alla fine dellassistenza consegnare tale
prospetto per le valutazioni;
contatti telefonici
è opportuno una o due volte durante il mese chiamare
il paziente o i familiari per avere notizie sullandamento della
situazione e nel contempo ribadire la propria "presenza" e l'interessamento per
lassistito.
incontri con Iurologo è necessario programmare un incontro con lurologo:
una volta al mese, per valutare la situazione dei pazienti, per esporre problemi o
indicazioni e per laggiornamento;
ogni qualvolta sia necessario.
Conclusioni
Al termine di questa mia indicazione al
"prendersi cura" dei pazienti con catetere a domicilio, intendo esprimere
il desiderio perché venga finalmente risolto il problema della presenza del medico
durante il cateterismo (secondo le ultime disposizioni del Responsabile del Settore
Età Adulta prot. n.93/40618 del 18.10.93), ostacolo e deterrente alla continuazione della
assistenza, di questa modalità di assistenza, soprattutto per gli Infermieri di Urologia.
Quindi il dilemma e se continuare a cambiare cateteri e diventare
fuorilegge, perché il medico di base non si presenta, oppure lasciare il paziente al
suo destino.
Credo sia interesse per la Sanità e quindi per la Collettività di
rimuovere od aggirare i problemi, che ostacolano Iattuarsi di unassistenza
affidabile ed economica, e quindi di approfittare della disponibilità, oltre
lorario normale di lavoro, di persone, "non missionari", che offrono la
loro esperienza professionale e una parte del loro tempo-vita alla società.
Daltra parte questa e unassistenza particolare in cui la
professionalità specifica gioca un ruolo importante.
Quindi, rassicurati ed assicurati con copertura legale, potremo
continuare a svolgere questo compito che può anche assumere valenza di sorveglianza
urologica. Come suggerisce il caso di un paziente, che mi ha confidato di avere spesso
erezioni dolorose, per la presenza del catetere (il paziente ha 86 anni), posizionato per
ipertrofia prostatica benigna un anno prima.
II dott. Bucci, interpellato, chiese di visitarlo per rivalutare il
paziente. Alla visita, con il riscontro rettale si è posto diagnosi di neoplasia
prostatica, confermata da ulteriori indagini. Quindi al paziente e stato prescritto il
trattamento ormonale specifico con remissione delle erezioni ed attenuazione dei disturbi
locali.
La popolazione dellULSS 36 avrebbe quindi un riferimento
assistenziale specifico a domicilio, con notevoli risvolti positivi.
Resto comunque a disposizione per ulteriori approfondimenti (esistono
relazioni di tre anni di attività e casi di oltre 30 pazienti con elaborazioni
statistiche) e ringrazio per il tempo dedicatomi.
Mestre, gennaio 1994.
luciano.urbani@inferweb.net
APPENDICE:
Modalità prelievo urine per esami
Materiale per il cateterismo a domicilio
Protocollo per paziente e famiglia
Modalità di gestione del catetere a domicilio
Scheda infermieristica urologica domiciliare
Scheda visita domiciliare
Griglia verifica bisogni/qualità assistenza
Prelievo urine per esami
Per ottenere dati omogenei, affidabili e veritieri, quindi
con validità scientifica, per ogni prelievo si dovrà applicare la seguente procedura:
modalità
- programmare la visita al mattino;
- la sacca o il catetere deve essere tenuto chiuso per almeno un'ora prima del prelievo (a
seconda della patologia urologica);
- preparare siringa da 30 ml ed ago g20 sterili;
- preparare aperti i contenitori
- detergere con garza sterile imbevuta di disinfettante (povidone iodio) a seconda della
modalità di gestione:
- dispositivo in gomma per il prelievo dal tubo di raccordo (sacca a circuito chiuso
completa)
- la parte prossimale del tubo di raccordo (sacca a circuito aperto o chiuso non completa)
- la parte terminale del catetere;
- bucare con l'ago ed aspirare l'urina in siringa;
- introdurre l'urina nei contenitori (prima quello sterile) e chiuderli;
- immergere una striscia reattiva nell'urina;
- leggere i valori (pH, emazie, leucociti, ecc.) e trascriverli nella scheda visita;
nel caso il paziente usi il tappo e non sia necessario cambiare il
catetere:
si pinza il catetere;
si toglie il tappo e si disinfetta la parte terminale del catetere;
si lascia uscire un po' di urina;
si raccoglie la seconda urina asetticamente;
si inserisce un tappo nuovo.
A questo punto i campioni d'urina vanno portati al più presto in
laboratorio.
luciano.urbani@inferweb.net
Materiale per il cateterismo a domicilio
Consigliare alla famiglia di procurarsi solo queste cose:
- salvaletto
- padella;
- flacone di povidone iodio soluzione.
Il materiale da utilizzare è il seguente:
- catetere in lattice o silicone;
- sacca sterile per urina;
- tappi monouso o con valvola
- pinza stringitubo;
- kit di base (telini e garze sterili);
- guanti in lattice;
- guanti in lattice sterili;
- fisiologica sterile (per lavaggio);
- fisiologica per palloncino;
- lubrificante sterile;
- siringa sterile 10 ml;
- siringa sterile 30 ml con ago (per prelievo);
- schizzettone sterile per lavande;
- stick;
- vasetti per coltura ed esame completo urine.
Protocollo per paziente e famiglia
Il paziente e la famiglia dovranno osservare attentamente
queste indicazioni al fine di prevenire eventuali complicanze:
AMBIENTE
- dovrà essere pulito ed aerato;
ALIMENTI
- dieta equilibrata ed adeguata all'età e alla patologia;
LIQUIDI
- assumere liquidi (acqua, tè, ecc.) per uno/due litri durante tutto il giorno (salvo
controindicazioni);
ALVO
- liberare l'alvo almeno ogni due giorni con l'ausilio di lassativi e/o perette
(eventualmente assumere un cucchiaio di olio di vaselina mattina e sera), se non ci sono
controindicazioni del medico di base;
IGIENE
- il paziente deve lavarsi (doccia o bagno) anche con il catetere;
- i genitali e anche il catetere vanno lavati con acqua e sapone quotidianamente e
comunque ogni volta sia necessario;
MEATO
- una modica fuoriuscita di secrezione dal meato uretrale (l'apertura dove entra il
catetere) è normale e risponde alla naturale irritazione dell'uretra alla presenza del
catetere
SACCA
- evitare che la sacca sia posta al disopra del catetere (per evitare che l'urina
refluisca, ritorni, in vescica);
- evitare di sconnettere (staccare) la sacca del catetere, e qualora fosse inevitabile
farlo, eseguire la manovra muniti di guanti evitando di contaminare i punti di raccordo;
- controllare che il tubo di raccordo non presenti strozzature o sia intasato, nel caso
aggiustare o sostituire la sacca;
- sostituire la sacca sterile dopo circa dieci giorni (dipende dal tipo di sacca) e
comunque ogni volta sia necessario (eventuale rottura o presenza di residui,
TAPPO
- in caso di uso del tappo, fare attenzione alla sua rimozione, per defluire (scaricare)
l'urina, di non contaminare le parti di connessione (punti di inserimento) del tappo e del
catetere;
TENESMO
- la temporanea presenza di stimolo ad urinare e a volte a defecare è dovuta alla scarsa
tolleranza individuale al catetere, comunque controllare che il raccordo non sia strozzato
od ostruito;
TRAUMI
- vuotare spesso la sacca riduce il peso e la possibilità di trazioni;
- fare attenzione nei movimenti di non strattonare il catetere per evitare traumi
all'uretra;
- eventualmente fissare il tubo di raccordo con un cerotto alla gamba;
- in caso di fuoriuscita del catetere avvertire il medico curante che autorizzi
l'intervento dell'infermiere (secondo le ultime disposizioni del Responsabile Settore Età
Adulta);
- la modica fuoriuscita di sangue dall'uretra non è grave, è sufficiente applicare del
ghiaccio localmente;
- in caso di emorragia imponente o inarrestabile consultare il medico o presentarsi al
Pronto Soccorso.
luciano.urbani@inferweb.net
Modalità di gestione del catetere a
domicilio
scheda infermieristica
scheda visita
scheda griglia di verifica dei bisogni
luciano.urbani@inferweb.net
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